martedì 9 ottobre 2012

Controsoffitti, picchetti e cortei.


Dunque.
Ho deciso di parlarne qui non quanto perché voglia diffondere la notizia, o far polemica. Anzi, questo è l'unico posto dove /credo/ di poterne parlare senza che nessuno cominci ad accusarmi.





Cosa è successo? 
In breve, alla mia scuola, ovvero il liceo classico Galileo di Firenze, sono crollati 15 metri quadri di controsoffitto all'ultimo piano, rendendolo dunque inagibile. Qui un articolo di ieri, direi riassuntivo. Sono stata /credo/ una delle prime persone ad aver gioito alla notizia - insomma, a chi non farebbe piacere salvarsi 4 o più ore di scuola, tra cui probabili interrogazioni e compiti?
Alla notizia che oggi sarebbero riprese le lezioni, il caos.
Totale.
Ho provato a seguire tutto da povera studente ignara su cosa fare.
Entrare, o protestare?
Vista la mia indole molto TràSsgréssv ho deciso di entrare comunque, dopo essermi chiesta se /davvero/ i controlli fatti fossero stati in grado di determinare la scuola sicura, e valutando anche la mia non volontà di tornare a casa dopo essermi alzata alle 6:40. Va contato che è un povero convento del '500, di sicuro non si può pretendere la stabilità di un edificio costruito di recente.
Entrando, almeno nella nostra classe, e grazie a una prof che ha lasciato passare chi /voleva/ entrare, eravamo 11 su 30. Da qui, nonostante le mie vedute occasionali alla finestra, non sono riuscita a capire molto cosa sia successo. A quanto pare il corteo formatosi subito dopo, ha bloccato un po' la strada, o qualcosa del genere.
L'unica cosa che so di per certo, è che almeno per ora, come sono state sistemate le 10 classi dell'ultimo piano, mi fa quasi ridere. Mi immagino come possa essere spiegare /per terra/ in palestra, insomma.
Al di la di ciò.
Trovo che mi manifestare così, senza sapere realmente come stanno le cose, sia un po' inutile. Così, mi sembra soltanto un pretesto per far casino. Sinceramente, avrei voluto vedere di persona com'era ridotto il secondo piano. E, mi chiedo con quale illuminazione quelli del collettivo abbiamo deciso di espandere la manifestazione a tutte le altre scuole. Lo so che non è normale che un controsoffitto crolli, ma è la /nostra/ scuola. Non vedo il motivo di coinvolgere anche le altre.

Detto ciò, non so più cosa pensare, credo aspetterò di vedere cosa succede.
Credo di essere una delle poche persone a cui di questa cosa, sotto sotto importa poco.
Andiamo bene! *A*

lunedì 1 ottobre 2012

Vestiti time.

Dunque, sono viva.
Avrei voluto scrivere prima, ma siccome un volontario di greco per domani si è ritirato per le 16, mi sono ritrovata con tutte le frasi da fare e memorizzare.
Ho finito ora.
Meglio tardi che mai, hm?




Oggi, credo parlerò di... come vesto. Lo so che è un argomento assai random e bla bla, ma a me va così. Avrei voluto fare una lista di tutti i manga che ho letto in questi anni, ma non avendo avuto tempo, se ce la faccio la posto domani. Sono davvero tanti °A° 

Comunque.
In classe, se mi hanno affibbiato 'angoscia' come soprannome, un motivo c'è. No, non è solo perché la mia faccia è solitamente assai seria - e manco me ne accorgo-- -, ma anche per il fatto che vesto molto spesso con colori scuri. Anzi, si può dire che tutto il mio armadio sia composto da roba nera, bianca, grigia, e ogni tanto anche rossa, viola, blu e verde.
Se metto troppi colori, mi sentirò una caramella automaticamente.
Non è colpa mia.
A parte questa vastissima varietà di colori, direi che possiamo passare al /cosa/ indosso.
Non presto assolutamente caso, o quasi, a ciò che metto. O meglio, io tento semplicemente di non sembrare una barbona, poi tutto va bene.
Solitamente, mi si vedrà con un fantastico paio di jeans, che puntualmente mi avanzeranno in fondo (ehssì, pure i famosi skinny), una maglia assai random, preferibilmente non troppo attillata e non troppo semplice, con sopra felpe che ho accuratamente slargato.
In inverno, cambia poco: cardigan, maglioni random, e stivali.
Questi ultimi li amo.
Per quanto riguarda gli accessori, non vario molto, anche perché mi sta fatica.
Indosso uno o due anelli, rispettivamente al mignolo e all'anulare. Poi, una collana, che il più delle volte è una targhetta non scritta comprata qualche anno fa. E, ovviamente, braccialetti. Sarebbero tre, ma uno è triplo, visto che doveva essere una collana.
Credo non li toglierò mai.
Oltre a questi, ne porto uno di pizzo ricamato con dei quadrifogli, bianco perla, uno con la lettera N, fatto di perle, o uno che mi sembra molto un cinturino.
Dimenticavo: sono una fan delle sciarpe.

Detto ciò, credo di aver finito.
Sinceramente, non credevo di mettere così tanta roba, addosso D:



domenica 30 settembre 2012

Questa dovrebbe essere una presentazione.

Buongiorno, bella gentaglia.
Lo so, è quasi sera.
Non chiedetemi perché sto facendo questo post, né perché ho deciso di complicarmi la vita con Blogspot.





Teoricamente mi chiamo Francesca, ma preferisco Neko.

Vivo in un anonimissimo palazzo in qualche sperduta periferia di Firenze, tra traffico, ospedali, stazioni e scuole varie. In realtà mi piace vivere qui, visto che ho posso trovare tutto ciò che voglio senza fare viaggi assurdi.
Tra le altre cose, frequento il secondo anno del liceo Classico. Non voglio neanche sapere come può essermi venuto in mente di andare a una scuola simile, ma dettagli.
A parte ciò, trovarmi non è semplice.
Questo perché non esco molto facilmente, e passo il mio tempo libero leggendo, giocando a giochi assai stupidi, o comunque sprecando tempo al picci, al massimo posso messaggiare.

Volendo, è possibile trovarmi qui, blog aperto questa estate dove più che altro posto ciò che dovrebbe essere grafica, e contest di varia natura.
Detto ciò, vorrei utilizzare questo blog per pubblicare un po' di tutto, da foto, recensioni, alle minime minchiate che la mia mente è in grado di partorire.
Causa scuola, non credo riuscirò ad essere qui ad un ritmo regolare, ma ci proverò.
So che questa è una presentazione abbastanza inutile, ma piano piano mi farò conoscere evè